Gay & Bisex
Non sprecare neanche una goccia
di Ziastro
20.01.2024 |
190 |
5
"Dopo 10 frustate, che mi fa contare a voce alta, con le mie chiappe infuocate, prende dei morsetti e me li applica sui capezzoli, poi dei pesi sulle palle,..."
Storia vera di circa 10 anni fa. Leggo un annuncio "maturo attivo dominante cerca passivo remissivo". Rispondo immediatamente e altrettanto velocemente ricevo risposta "ospito a Pordenone, ti aspetto". Ci accordiamo per il giorno dopo. Mi aspetta al piano terra per vedere chi si porta a casa. Mi guarda e con un bel sorriso mi invita a salire da lui. È un bel uomo completamente depilato e con un bel arnese. Entriamo in casa e mi ordina di spogliarmi e nudo dirigermi in un altra stanza dove devo aspettarlo. Si presenta nudo e mi ordina di inginocchiarmi. Mi si piazza davanti e capisco subito cosa devo fare. Inizio con devozione un pompino aiutato da lui che mi tiene la testa ben piantata sul suo cazzo. Mi eccito e prendo in mano il mio pisello ma lui me lo proibisce "non provare a toccartelo". Questo mi eccita ancora di più, non ce la faccio, me lo riprendo in mano e lui si arrabbia. Prende una piccola frusta e immediatamente comincia a punirmi colpendo ripetutamente le mie chiappe "ti ho detto di non toccarti" si padrone scusa. Dopo 10 frustate, che mi fa contare a voce alta, con le mie chiappe infuocate, prende dei morsetti e me li applica sui capezzoli, poi dei pesi sulle palle, sono a sua disposizione, ho il cazzo durissimo "ah ti piace troiona" e detto questo mi frusta anche il cazzo. Che sensazione di dolore e piacere, sono alla sua merce'e questo mi fa impazzire. Stufo di questo gioco, mi ordina di distendermi sulla schiena. Si siede sulla mia faccia e con il frustino mi colpisce le palle, stringo le gambe per il dolore, ma subito dopo le riapro in attesa di un altro colpo. Nel frattempo gli lecco il buchetto e sento che apprezza. Si alza e decide che devo riprendere il pompino interrotto prima. Ho sempre il cazzo duro, non posso toccarmi, una tortura che non mi aspettavo. "bene, ora la facciamo finita, continua con il pompino e non sprecare neanche una goccia". Fino ad allora non lo avevo mai fatto con l'ingoio, ma devo ubbidire "e attento a non toccarti. Prendo in bocca quel bel cazzo, dolorante ma eccitato, e comincio a leccarlo, lo prendo fino alle tonsille, non respiro, lui mi tiene la testa, è fantastico, mi tocco il cazzo e lui mi frusta, continuo il mio lavoro finché sento che sta per venire, una sensazione meravigliosa, viene e mi riempe di crema calda e dolce. "e brava la mia zoccola ora puoi toccartelo quanto vuoi, mentre finisci di pulirmelo". Cosi faccio e vengo in pochi secondi. Ripeto, è una storia vera, che per vari motivi non ho potuto ripetere e che ovviamente mi piacerebbe molto ripetere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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